Le elezioni del 1919 sanciscono la trasformazione del panorama politico italiano indotta dal conflitto mondiale: si affermano socialisti e popolari, la vecchia classe dirigente liberale è ridimensionata, mentre il movimento di Mussolini risulta nettamente sconfitto. La situazione è però in continua evoluzione: nel corso dei mesi che vedono l'impresa fiumana di D'Annunzio e le agitazioni operaie e contadine culminate nell'occupazione delle fabbriche del 1920, il fascismo si sposta sempre più a destra e riprende forza.