Il 22 febbraio del 2000 Francesca Moretti, una ragazza di Pesaro arrivata a Roma per studiare psicologia e da poco laureata, viene portata agonizzante all'ospedale San Giovanni, dove muore poco dopo. Dall'autopsia emerge che è stata avvelenata. Viene accusata di averla uccisa con del cianuro la studentessa Daniela Stuto, che divideva con lei un appartamento nel quartiere San Lorenzo. L'imputata passa un giorno in carcere e un anno e quattro mesi in regime di arresti domiciliari. Processata e assolta con formula piena in tutti i gradi di giudizio, chiede un risarcimento di 500 mila euro per l'ingiusta detenzione, ma la Cassazione respinge la richiesta di quella somma assegnandole 52.100 euro. Un altro colpo duro per Daniela, una ragazza con un passato già fortemente segnato da grossi problemi familiari. Dal tribunale di Roma. Caso Stuto.