Il film documentario di Daniele Ceccarini e Francesco Tassara racconta la prolifica carriera di Sergio Martino, uno dei pochi registi del cinema italiano ad aver attraversato con eleganza e versatilità quasi tutti i generi cinematografici (le biografie parlano di 66 regie, 44 sceneggiature, 5 film da direttore di produzione) e che ha raggiunto l'apice della sua produzione artistica tra i fortunati anni Settanta e Ottanta, periodo d'oro del cinema italiano, rivolgendosi sempre ad un pubblico popolare con numerosi film diventati oggi cult; un regista un tempo snobbato dalla critica nazionale ma amatissimo dal pubblico e dai registi "stranieri" di oggi, funamboli del cinema postmoderno che attraversa i generi, come Tarantino.