Rahil cammina in bilico sui binari del treno verso la direzione che la porterà a divenire donna. Barcolla sui suoi dodici anni, l'età in cui dovrà abbandonare per sempre l'infanzia. Lungo il suo percorso incontra personaggi e figure femminili con cui rapportarsi e confrontarsi per ciò che lei stessa è e sarà. Nel suo nome iracheno, che in arabo significa "nomade" c'è forse da sempre delineato il suo destino e nel suo passato un segreto, più duro dell'acciaio delle rotaie su cui fugge.